È Pasqua! Festa dei macigni rotolati!
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme, messa all’imboccatura
dell’anima, che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo, che
blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro. È il macigno
della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione, del
peccato. Siamo tombe allineate. Ognuna col suo sigillo di morte.
Pasqua, allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della
luce, la primavera di rapporti nuovi. E se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si
adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il
miracolo del terremoto che contrassegnò la prima Pasqua di Cristo. Pasqua è la festa
dei macigni rotolati. È la festa del terremoto”.
(don Tonino Bello) .