Domenica 17 novembre celebriamo la Giornata Mondiale dei Poveri, un momento per riflettere sull’importanza della carità concreta e della preghiera, come risposta al bisogno dei più fragili. Seguendo l’invito di Papa Francesco, siamo chiamati a piccoli gesti quotidiani di amore, sostenuti dalla fede, e ad affidarci a Maria, la Vergine dei poveri, per illuminare con speranza il cammino delle nostre comunità.
La Giornata Mondiale dei Poveri, appuntamento annuale per ogni comunità ecclesiale, deve essere vissuta come un’occasione non solo per realizzare iniziative di aiuto ai poveri, ma anche come momento per riconoscere e sostenere il lavoro di tanti volontari, presbiteri, persone consacrate, laici e laiche, che con il loro impegno concretizzano la risposta di Dio alla preghiera dei poveri. Il “silenzio” di Dio si rompe ogni qual volta viene accolto, ascoltato un fratello nel bisogno. In una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza, l’avere, il successo ad ogni costo, i poveri ci ricordano che l’essenziale per la vita è ben altro. È quindi nella carità che la preghiera trova la sua concretezza, come ci ricorda san Giacomo nella sua lettera: “la fede senza le opera è morta” (Gc 2, 26). D’altra parte, è altrettanto vero che la carità senza la preghiera rischia di snaturarsi e di esaurirsi. “Senza la preghiera quotidiana vissuta con fedeltà il nostro fare si svuota, perde l’anima profonda, si riduce ad un semplice attivismo” (Benedetto XVI, Catechesi 25 aprile 2012). Come non ricordare qui le testimonianze date da tanti santi della carità, una per tutte quella data da Madre Teresa di Calcutta quando, il 26 ottobre 1985, all’Assemblea Generale dell’ONU, tenendo in mano la corona del Rosario e mostrandola a tutti, invitò i presenti a pregare: “Pregate e vi accorgerete dei poveri che avete accanto. Forse nello stesso pianerottolo della vostra abitazione. Forse anche nelle vostre case c’è chi aspetta il vostro amore. Pregate, e gli occhi si apriranno e il cuore si riempirà di amore”. Un’ultima esortazione di Papa Francesco è a farsi pellegrini di speranza. Ci invita a fare piccoli gesti di amore: fermarsi, dare attenzione, un sorriso una carezza, una parola di conforto. Gesti piccoli ma che necessitano di fedeltà quotidiana, resa forte dalla preghiera. Il messaggio si conclude con l’affidamento a Maria Santissima, la Vergine dei poveri, come lei stessa si è presentata nell’apparizione a Banneux.