Quando Margrit Lisner per la prima volta giunse a Firenze nel 1950 aveva circa trent’anni, affascinata dall’arte del Rinascimento. Era una timida studentessa universitaria proveniente dalla Renania Settentrionale – Vestfalia e probabilmente non avrebbe mai immaginato di diventare, dodici anni dopo, ormai affermata studiosa d’arte presso il Kunsthistorisches Istitut con sede proprio in Santo Spirito, la protagonista di uno dei più strabilianti ritrovamenti di un’opera tanto stupenda quanto controversa: un crocifisso ligneo, delicato, leggero, commovente che la stessa Lisner non ebbe mai timore di attribuire al grande Michelangelo Buonarroti. Un Michelangelo giovane, appena diciottenne, ospite dei frati agostiniani e del priore del convento, Padre Bichielli. La Lisner notò in quella scultura di tiglio l’impronta del genio fiorentino: le gambe intrecciate nella direzione opposta a quella della testa, la torsione del busto, i ginocchi accavallati come nella Pietà vaticana di cinque anni più tardi. Per lei non ci sono mai stati dubbi ed il restauro operato da Barbara Schleicher ha dissolto ogni perplessità. Questo clima così esaltante, così suggestivo sarà rievocato all’interno della Basilica di Santo Spirito Lunedì 14 Settembre alle ore 17,30 da una singolare conversazione fra lo storico prof. Giovanni Cipriani e la sig.ra Eve Boorsok, testimone diretta di quel periodo, amica di Barbara Schleicher e grande intenditrice d’arte. Sarà un dialogo che scaverà nei ricordi, che rievocherà le grandi difficoltà che ebbero queste due studiose tedesche nel portare avanti una idea, una convinzione, una importante missione.
Il crocifisso di Michelangelo tornò in convento solo nel 2000 dopo una permanenza sin troppo lunga nel museo di Casa Buonarroti ed è questo ritorno che la Comunità Agostiniana oggi festeggia nel suo ventesimo anniversario.
Dopo la conversazione fra Cipriani e Boorsok, la serata del 14 settembre ha in serbo un altro evento di eccezione: la presentazione della riedizione aggiornata e rivista del libro dello scultore e studioso Albino Todeschini dedicato al Crocifisso ligneo: Michelangelo a Santo Spiritoin lingua italiana ed inglese (traduzione curata da Nicola Petilli). Questa edizione è resa snella nella lettura e agile nella consultazione grazie alle bellissime foto inedite del Crocifisso per mano dello stesso Todeschini e ad una grafica attraente ad opera di Massimo Capaccioli. Il lavoro di Todeschini acquista un particolare significato svelandoci tanti misteri ed interrogativi intorno al Crocifisso forse perché l’autore convive con questo capolavoro da anni, osservandolo da ogni angolatura, con la luce cangiante delle ore del giorno e delle stagioni, interrogando le sue linee, i suoi lati più nascosti, non finendo mai di stupirsi, in fondo come ognuno di noi, di tanta straordinaria bellezza.