Albino Todeschini, uno scultore che prima di mettere le mani sulla materia, fa nascere l’opera nel cuore, attraverso la preghiera, la meditazione e la lettura dei testi dei Padri, in particolare di S. Agostino.
E l’opera esposta alla venerazione dei fedeli sulla facciata del Duomo di Verona è il frutto di tutto questo lavoro e direi anche “travaglio” interiore di un uomo che a 40 anni scopre che il modo migliore per esprimere il suo mondo interiore é quello dell’arte, in particolare attraverso il contatto con la “materia”, ogni “materia”, con la quale può modellare i suoi sentimenti e attraverso la quale può dirci quello che non viene fuori con le parole.
Per questo diventa capace anche di raccontarci il mistero del Natale.
La Vergine Maria è ancora estasiata per tutto quello che è avvenuto e sta avvenendo in lei. Il suo sguardo è ancora rivolto verso Colui che ha cambiato la sua vita e le ha chiesto la sua fede. Chi le chiede la fede è un Dio fedele che mai viene meno alle sue promesse.
È uno sguardo estatico ma serio. Estatico perché è grande ciò che è avvenuto in lei; seri perché è già presente l’idea della spada che le trapasserà il cuore.
Giuseppe appare proprio il padre nella carità, come dice S. Agostino. Si presenta a noi in modo solenne ed è attento a tutto ciò che avviene ed ha uno sguardo sul piccolo Bambino. Uno sguardo di amore, trasognato, aperto ad accogliere il grande Mistero, che in parte comprende per la sua fede e per il suo essere giusto, ma dall’altra sa che bisogna essere aperti a tutto, che il Progetto prevede ancora un cammino lungo e di sofferenza e che la sua Sposa nel tratto più doloroso dovrà camminare senza il suo sposo! Le sue mani però poggiano su un bastone, segno di sicurezza, guida, fortezza, che egli trasmette alla madre del loro bambino.
Il Bambinello è tra le mani attente della Vergine, ma non lo tiene stretto a sè, ma è in un gesto di consegna, di offerta al mondo, all’umanità che ha bisogno di Lui. Sembra che sta per cadere. L’offerta e la caduta! Il dono e la misericordia verso di noi.
Dall’alto della Cattedrale (la CHIESA!), di Verona ci viene donato il Figlio di Dio. Guarda verso di noi con occhi grandi e vigili e ci benedice! Sembra un bambino indifeso ma mostra forza e sicurezza e per questo può essere per noi Guida sicura.