Sarà presentato in Santo Spirito a Firenze sabato 15 aprile alle ore 15.30 nella Sala del Capitolo del Convento il nuovo libro di Marco Zini “La colomba capovolta”, un romanzo storico artistico con epicentro il Convento fiorentino di Santo Spirito ed il giovane Michelangelo Buonarroti con il suo celebre crocifisso ligneo. Oltre all’autore parteciperanno il Priore della Basilica Padre Giuseppe Pagano, il Professor Giovanni Cipriani, l’artista Albino Todeschini e la storica dell’Arte Giulia Bacci Tirinnanzi. Parteciperà con alcune letture La Compagnia delle Seggiole.
Il programma
Sabato 15 Aprile 2023
Sala del Capitolo Santo Spirito ore 15,30
Presentazione del romanzo di Marco Zini “La Colomba Capovolta” (Scribo edizioni).
Interverranno:
Padre Giuseppe Pagano
Priore del Convento di Santo Spirito
Giulia Bacci Tirinnanzi
Storica dell’Arte
Giovanni Cipriani
Storico
Letture a cura de La Compagnia Delle Seggiole.
Contributo Musicale. Sarà presente l’autore.
Presentazione del libro
E proprio Il Convento di Santo Spirito è l’epicentro da cui si snoda tutta la vicenda narrativa che ha come protagonista proprio il giovane Michelangelo ed il suo Crocifisso. Ma anche Firenze ed i suoi cittadini più illustri: Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Lorenzo il Magnifico, Girolamo Savonarola.
Siamo nel periodo che va dal 1490 al 1494 ed il Michelangelo che abbiamo difronte è un Michelangelo che sfugge dalle cronache e dalle fonti storiografiche, è un personaggio che si presta ad una libera interpretazione comunque tesa ad una plausibilità che sembra incredibile.
Il lettore si immerge così nel sentimento del primo Rinascimento che si percepisce nei dialoghi e nell’evolversi degli eventi che ruotano intorno alla meravigliosa basilica dell’Oltrarno fiorentino ed al priore Nicolao Bichiellini, grande amico del giovane artista.
Ma il romanzo si spinge oltre i confini del XV secolo seguendo le vicissitudini legate al magnifico crocifisso ligneo, opera giovanile del genio fiorentino, scomparsa e poi ritrvata ed adesso ammirata in tutta la sua bellezza all’interno della Sacrestia della Basilica.
La postfazione di Giulia Bacci Tirinnanzi
Quando Marco mi ha chiesto di scrivere la prefazione per questo suo romanzo, molteplici sono stati i sentimenti che mi hanno scaldato il cuore. La gratitudine per avermelo chiesto e quel senso di attesa, curiosità, gioia, che sempre sono scaturiti da prossimi incontri importanti con persone, o viaggi, o storie di libri, arte, cinema.
Non sapevo niente, solo che il protagonista era il Crocifisso di Michelangelo, ma già sapevo, conoscendo Marco, che sarebbe stata una lettura appassionante, mai scontata, mai retorica, curiosa e intelligente, figlia del suo autore, insomma.
Se mi chiedessero chi è Marco Zini risponderei subito: filosofo, musico, farmacista, scrittore (questa non è la sua prima opera), storico, amante della Toscana, dell’arte, del buon cibo, ottimo conviviale..un vulcanico ingegno, insomma. Tale estro creativo di ironico acume è come musica tra le pagine di questa storia avvincente che, come lui stesso scrive, ha più registri di lettura. In quest’opera corale, infatti, come corale è stato del resto il cantiere del convento di Santo Spirito, s’intrecciano la teologia, la filosofia, la storia di Firenze, il popolo dell’Oltrarno. Al centro dei moti dell’anima di tanta umanità c’è Santo Spirito e c’è il Crocifisso.
Certamente la maggior parte dei lettori sa che l’autore è stato Michelangelo. Quello che Marco riesce a raccontare, con grande chiarezza e altrettanta commozione, è come e perché sia stato realizzato. Partendo da un accurato studio delle fonti scritte, in particolare dalle Vite di Giorgio Vasari, dalla biografia di Michelangelo di Ascanio Condivi, dagli studi e dagli scritti di Albino Todeschini, l’autore svela ciò che Santo spirito e il Crocifisso destano nell’animo. Entrando all’interno della Basilica si viene subito rapiti da una bellezza infinita, di nobile semplicità. Rapiti dall’ essenziale dinamismo delle arcate, dalla luce pura e trasparente, che ti rende subito consapevole, regista, del tuo spazio e del tuo tempo. Questa estasi genera pura gratitudine, tanto ti senti amato. E così, chi vorrà recarvisi e aprire il cuore a questo richiamo vitale, si sentirà costruttore. E così come, oggi, ognuno per la sua sensibilità, se ne sente parte, così ne sono stati parte e ne sono parte Michelangelo, Padre Guido, Margrit Lisner, Marco Zini, Albino Todeschini, e, certamente, il priore, Padre Giuseppe. Come non riconoscerlo in Padre Nicolao? Come non sentire la voce di Albino in quella di Michelangelo? La bellezza è quella di comprendere come dal passato al presente questa fertilità che pervade l’animo di chi è vicino a Santo Spirito non venga mai meno.
L’omaggio a Margrit Lisner è doveroso ed è bello ricordarla così: una giovane donna intelligente, curiosa, paziente e determinata, come si evince fu realmente dagli scritti.
Michelangelo deve essere stato davvero molto vicino alla descrizione di Marco. Certamente le parole più struggenti e più vere sono quelle dedicate al Crocifisso: la forza e la dolcezza che trasmette sono senza pari. Lasciando il Vestibolo per essere accolti nello spazio ottagonale della Sagrestia si rimane inizialmente increduli, di fronte a questo crocifisso in legno di tiglio. Non in marmo, di dimensioni poco meno che del naturale. Poi, però, girando intorno, si scopre la torsione di un corpo vivo di giovane uomo, il trattamento del tiglio come marmo, senza esitazioni, la dolcezza delle membra come cera, la fronte spaziosa e il volto sereno.
È certo che quando Michelangelo arrivò a Santo Spirito fosse sofferente, avendo perso il suo mecenate e riferimento Lorenzo il Magnifico. Era un ragazzo alla morte del Magnifico, aveva solo 17 anni. Poco più tardi scolpirà il Crocifisso, quando la spiritualità savonaroliana (e lo vedremo, Fra’ Girolamo) scuoterà profondamente Firenze e i fiorentini.
Il Crocifisso è il riflesso di Santo Spirito nelle mani di Michelangelo. Questa brillante e profonda lettura ve lo racconta.
Giulia Bacci Tirinnanzi
L’autore
Marco Zini nato a Firenze, laureatosi in Farmacia (1990) ed in Fiosofia (2018), dal 2004 al 2014 stato titolare della Farmacia Santo Spirito ed attualmente lavora come direttore della Farmacia Domenicana di San Marco. Collabora con l’Ordine Agostiniano a partire dai primi anni del 2000 ed insieme ad alcuni amici fonda nel 2018 l’Associazione a Minimo Incipe che
opera all’interno della Basilica di Santo Spirito a cui è demandata l’organizzazione delle iniziative culturali. E’ presidente di una scuola di Musica dal 1990. Fra le sue pubblicazioni il romanzo pubblicato dalla Casa Editoriale Nicomp nel 2004 Una Chitarra nel Vortice e un saggio pubblicato presso Aracne nel 2018 Vlad III di Valachia, la storia ed il mito, oltre ad articoli su riviste locali.