Su ToscanaOggi l’intervento di Padre Giuseppe Pagano, Priore di Santo Spirito, pone in evidenza il degrado quotidiano che oramai caratterizza la Piazza che ospita la Basilica. Ad oggi, nonostante numerosi incontri a vario livello, nulla è cambiato. La battaglia non è però personale, Santo Spirito non appartiene agli Agosiniani, Santo Spirito è un bene comune!
Pur consapevole, come già mi sono espresso in una intervista al Corriere Fiorentino, di trovarmi di fronte ad una battaglia contro i mulini a vento, credo che sia doveroso, pur con la certezza di sperare che tutto possa cambiare, continuare a denunziare una situazione che tutti i giorni è presente a Santo Spirito. Si può anche far finta di niente: alzarsi il mattino e trovarsi davanti a scene apocalittiche… bottiglie di vetro, bicchieri di plastica, cartoni di pizza… tracce di vomito e bisogni lasciati da cani sciolti. Quando il mattino presto mi affaccio sul sagrato per innaffiare le piante di mirto (eh sì, ci hanno anche suggerito di fare questo… mettere dei vasi con delle piante e poi ci hanno lasciati soli…), mi incontro sempre con una signora ben distinta di ALIA, ci tengo a precisarlo: pur dovendo pulire ogni mattina tutta quella “schifezza”, lei si presenta ben distinta e commento sempre che la mattina alle cinque bisognerebbe mettere lì a pulire tutte le persone che nella notte, oltre le due, fanno tutta quella sporcizia. E’ vero che per guadagnarsi il pane bisogna lavorare, ma non è giusto che si sporchi così tanto. Una mattina ho dovuto calmare l’ira di un trasportatore di bibite che ha preso in pieno con una ruota una bottiglia di vetro e giù bestemmie davanti a me e davanti alla Chiesa. Ho ripreso il pover’uomo, ma se non fosse stato per la bestemmia, aveva tutte le ragioni. Un’altra mattina, ragazze e ragazzi sedicenni a dormire sdraiati sui tavoli dei locali per smaltire la sbornia notturna. Ho dialogato con qualcuno di loro… quanto vuoto e desiderio di qualcuno che li ascolti e noi sappiamo offrirgli solo alcool o altro. E loro sanno bene di essere dei buoni consumatori che fanno gola a qualcuno. Forse possiamo fare qualcosa di più? Qualcosa di meglio? Certo non si può fare solo repressione, ma ci vuole anche la prevenzione. Ma qualcosa bisogna fare. Santo Spirito non può raccogliere tutte queste problematiche senza giusti sostegni e progetti che mirino a riscattare la persona e darle dignità.
Eppure Santo Spirito è una bella piazza: tutte le mattine c’è il mercato, c’è tanta gente che lavora, ma c’è sempre qualcuno che vuol fare quello che vuole e non accetta che in una società per vivere bene bisogna rispettare anche delle regole. Pensavo che il problema del degrado fosse solo in Piazza, ma qualche mattina fa sono partito presto perché avevo un incontro in Umbria e ho visto che tutte le stradine vicine erano piene di sporcizia e mi è stato anche detto che in quelle viuzze c’è tanto spaccio. E’ vero si dice che si aspettano sempre i pesci grossi, ma intanto si accrescono le problematiche di dipendenza dei nostri giovani.
In questi ultimi giorni si presenta un altro problema che è già apparso sui giornali con foto ben chiare: persone che fanno il bagno nella fontana del Cinquecento che è presente in Piazza Santo Spirito. E’ stata fotografata gente seminuda, eppure ad oggi questo fenomeno è ancora presente. Persone dentro la fontana, con bottiglie in mano e bevono con tanto gusto. Ma vorrei chiedere a tutti coloro che hanno figli, nipoti, lo chiedo anche a coloro che ci governano o hanno la responsabilità dell’ordine pubblico: se i vostri figli passassero e vedessero queste scene, sarebbero edificati, riceverebbero un buon esempio? Non so se la risposta è così scontata, perché tanta gente passa vicino a questa fontana, ma c’è tanta indifferenza!
Mi domando anche: è possibile che Santo Spirito come anche altri luoghi della nostra città debbano essere costretti a vivere questo degrado, lo schiamazzo notturno che non permette ai residenti di dormire. Perché chi il mattino si deve alzare presto per andare a lavorare, non ha il diritto di poter riposare?
Personalmente ho ormai capito che non sono gli incontri attorno ad un tavolo che risolvono le situazioni (ne abbiamo già fatti tanti), alla fine sono tutte parole al vento, promesse su promesse… è necessaria invece una certa operatività e decisione. Tempo fa ad un incontro in prefettura, dove eravamo presenti i Rettori di diverse chiese fiorentine, c’è stato chiesto di inviare una email descrivendo le priorità di intervento da fare nelle nostre chiese. Ancora io non ho scritto questa email, ma voglio dire ora che a parer mio la priorità in Santo Spirito è proprio questa lotta contro il degrado di ogni genere, perché tutto questo avviene davanti ad un monumento del Cinquecento e credo che meriti tutta l’attenzione. Non è qualcosa che è stato affidato solo agli Agostiniani, ma è un bene comune. Anche se siamo in Oltrarno e non abbiamo tutto il turismo dei luoghi più tradizionali, vi assicuro che i turisti davanti a simile arte, rimangono incantati. Facciamo in modo che Santo Spirito non venga conosciuto solo come il luogo del mangia e bevi, c’è anche altro!
Padre Giuseppe Pagano, OSA
Priore Comunità Agostiniana di Santo Spirito