Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,21-24.
In quel tempo, Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.
Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete.
Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono». (nella foto la Disputa sull’Immacolata Concezione del Foschi, Cappella Torrigiani della nostra Basilica)
Siamo giunti al terzo giorno di Avvento e primo della Novena dell’Immacolata. Il cammino dell’Avvento è stupendo e riempie di gioia proprio perché i giorni che ci preparano a vivere il Natale, mistero in cui Dio si incarna, si incrociano con il Sì di Maria, donna che ha dato tutto il suo cuore al Signore e ha prestato il suo grembo perché Dio si potesse incarnare.
Domenica abbiamo acceso la prima candela dell’Avvento, con il desiderio e l’impegno che in ogni famiglia ci sia l’impegno di leggere la pagina del Vangelo del giorno. In quella di oggi, notiamo un aspetto molto bello e un io nei Vangeli, per la prima e unica volta Gesù esulta di gioia nello Spirito Santo, così come anche Maria gioirà nel momento dell’Annuncio dell’angelo.
Perché Gesù gioisce ed esulta? Perché ha nascosto le meraviglie del Regno di Dio si sapienti e ai dotti e le ha rivelate ai piccoli, agli umili ai poveri. E Maria è una di questi: povera ancella del Signore entra dentro il mistero della vita di Dio. Perché solo chi si pone davanti a Dio con sguardo umile e povero, da piccolo, può comprendere le meraviglie che Egli compie nella nostra storia e nella storia dell’umanità. Una umanità che spesso leggiamo con sguardo molto negativo e ci sfuggono le realtà belle della vita: l’amore in una famiglia, chi lotta per la giustizia e i diritti umani, che attraverso l’arte riesce a far passare messaggi di bellezza e sa cogliere quelle vibrazioni che muovono gli esseri umani a cercare il bene.
E vivere l’avvento è proprio questo: cercare i giorni di Dio in cui fioriscono la giustizia e la pace.
P. Giuseppe Pagano, OSA