Firenze, 22 Maggio 2022 Festa di Santa Rita da Cascia
PETIZIONE PER FAR DICHIARARE SANTA RITA DA CASCIA PATRONA DEI MEDIATORI PROFESSIONISTI ITALIANI
Santa Rita, con il suo impegno coraggioso per fermare la vendetta e scegliere la pace, costituisce un esempio sia di santità sia di un ruolo determinante e attivo nel campo sociale e della giustizia.
L’agire riconciliativo di Santa Rita è peculiare in quanto alla fede profondissima, da cui è animato e supportato, si unisce la conoscenza delle tecniche di pacificazione apprese dall’operato dei suoi genitori. Pertanto la figura di Santa Rita si pone come modello particolare per i mediatori e per chi desideri favorire la riconciliazione nei contesti di disgregazione e di conflitto.
Per questo si chiede che Santa Rita da Cascia sia nominata Patrona dei mediatori professionisti italiani.
PER ADERIRE ALLA PETIZIONE PER FAR DICHIARARE SANTA RITA DA CASCIA PATRONA DEI MEDIATORI
PROFESSIONISTI ITALIANI OCCORRE COMPILARE E SOTTOSCRIVERE IL MODULO ALLEGATO
E INVIARLO SCANNERIZZATO AL SEGUENTE INDIRIZZO EMAIL: santaritapatronamediatori@gmail.com
UNA SANTA PATRONA PER UNA NUOVA CATEGORIA PROFESSIONALE
La mediazione, istituto giuridico volto alla risoluzione dei conflitti, è attuata con l’attività professionale dei mediatori, soggetti dotati di specifica formazione, particolari attitudini e appropriate competenze.
Si è configurata in Italia, anche a seguito di recenti interventi normativi, la nuova professione del mediatore, che opera nei contesti di conflitto e coadiuva i soggetti coinvolti al fine di realizzare una ricomposizione affrontando le ragioni del problema insorto e ripristinando i canali comunicativi.
L’azione dei mediatori professionisti, collocata all’interno del sistema del diritto, ha un importante valore in quanto permette di conseguire effetti di pacificazione personale e sociale che trascendono la sfera privata e si collocano in una dimensione etica universale.
I mediatori professionisti, nel loro impegnativo compito, possono guardare a Santa Rita da Cascia come a un modello da cui trarre insegnamento, a un punto di riferimento da cui essere guidati, a un alleato da cui essere sostenuti.
SANTA RITA E IL CONFLITTO
Santa Rita, invocata nei casi impossibili, con la sua vita ci ricorda di non perdere mai la speranza anche quando il conflitto è giunto alle conseguenze più estreme.
Antonio e Amata Lotti, genitori di Santa Rita, svolgevano la funzione di “pacieri”. Il padre e la madre di Santa Rita erano particolarmente stimati e gli statuti del libero comune di Cascia affidavano loro l’incarico di pacificare i contendenti e di evitare stragi cruente tra famiglie in scontro.
Santa Rita si è formata osservando le modalità con cui i suoi genitori intervenivano nei contrasti e acquisendo capacità specifiche di
mediazione. Santa Rita, seguendo da vicino l’operato dei suoi genitori, ha potuto verificare gli effetti sananti delle riconciliazioni riuscite e gli effetti devastanti delle lotte aperte.
Quando Rita raggiunge i quattordici anni, i genitori le vogliono dare un marito. Rita sposa quindi Mancini Paolo di Ferdinando. Dal matrimonio nascono due figli, che Rita educa amorevolmente tanto con l’esercizio delle virtù cristiane quanto con l’insegnamento.
Per circa quindici anni Rita trascorre la vita accanto al marito e ai suoi figli. Poi, il marito di Rita viene ucciso.
Accorsa con i figli sul luogo del delitto, Rita, superato il primo smarrimento, esprime il suo perdono per gli assassini e agisce sui figli per convincere anche loro a perdonare. Il suo eroico perdono e la sua azione di pace divengono un binomio inscindibile.
Perdonare come Cristo perdonò sulla croce. Perdonare per interrompere la vendetta a catena.
A un anno dalla morte di Paolo, muoiono anche i figli, quasi uno dopo l’altro. Nel giro di un anno Rita ha perso tutta la sua famiglia rimanendo sola. A 30 anni Rita sceglie di donarsi ai bisognosi e sente emergere fortemente la vocazione monacale. Si reca a Cascia, presso il monastero di Santa Maria Maddalena, dove chiede di entrare come monaca agostiniana per vivere secondo la Regola di S. Agostino. Viene rifiutata in quanto l’assassinio del marito la poneva in un pericoloso contesto di odio e di vendetta. Rita si sforza in ogni modo per realizzare una completa pacificazione tra i parenti di Paolo e i suoi assassini, che infine riesce a far incontrare.
Ottenuta la riconciliazione della sua parentela con quella dell’uccisore del marito, Rita, nel 1407, entra dunque a Cascia nel monastero di Santa Maria Maddalena.
SI PREGA DI DIFFONDERE L’INIZIATIVA A MEDIATORI E A SOSTENITORI DELLA PETIZIONE PER CONSENTIRNE
LA PIU’ AMPIA CIRCOLAZIONE
E’ possibile segnalare all’indirizzo email: santaritapatronamediatori@gmail.com particolari situazioni in cui la preghiera a Santa Rita da Cascia ha contribuito alla risoluzione di un conflitto